IL RITO PER OGNI MATRIMONIO: CIVILE, RELIGIOSO O SIMBOLICO?
27 aprile 2022
Durante le fasi iniziali dell'organizzazione, tutti i futuri sposi si ritrovano a dover decidere il tipo di rito del loro matrimonio: civile, religioso o simbolico? Ognuno ha caratteristiche diverse e da esso dipenderanno scelte importanti come quella relativa alla selezione delle location della cerimonia e del ricevimento.
In quest'articolo vi spiegherò quali sono le differenze principali affinché possiate scegliere la soluzione che più si avvicina ai vostri gusti e alle vostre esigenze.
MATRIMONIO CIVILE
Affinché un matrimonio abbia validità civile, è necessario sposarsi in Comune (matrimonio in Comune) o con rito civile presso una location riconosciuta “casa comunale”. Sebbene la procedura per la celebrazione del matrimonio civile sia piuttosto semplice, a volte può capitare di imbattersi in lunghe attese, dovute alle tempistiche di rilascio dei certificati da parte degli uffici comunali preposti.
Il primo step dell’iter burocratico consiste nella richiesta delle pubblicazioni presso il proprio Comune di residenza. Agli impiegati spetterà, poi, il compito di compilare per voi l’intera documentazione necessaria al fine di bloccare la data per la promessa di matrimonio (giuramento), che vi sarà comunicata dagli stessi in un secondo momento. Quel giorno vi recherete in Comune, accompagnati da un testimone a scelta e da un genitore che comproverà la vostra non consanguineità; se i genitori non possono presenziare, dovrete portare con voi una loro dichiarazione, nella quale si attesta che non siete consanguinei.
In aggiunta, ricordatevi di munirvi dei seguenti documenti:
- un documento d’identità valido;
- un modulo da acquistare presso la circoscrizione comunale (il costo varia in base alla tipologia di matrimonio).
A giuramento concluso, procederete con la firma della richiesta delle pubblicazioni, che saranno esposte alla Porta della Casa Comunale, nei vostri Comuni di residenza. Trascorsi 8 giorni + 3 senza obiezioni di terze parti, avrete 6 mesi di tempo per convolare a nozze.

Chi desidera sposarsi in un Comune diverso da quello in cui vive, deve recarsi presso il Comune di residenza e chiedere il “nulla osta”, ossia un certificato che consente di celebrare il rito civile altrove. Solitamente è l’ufficio stesso che inoltra l’autorizzazione, i dati dei richiedenti e la documentazione inerente alle pubblicazioni all'altro Comune; se ciò non accade, se ne dovranno occupare i futuri sposi tramite e-mail o fax.
Per quanto riguarda il rito vero e proprio, di norma il matrimonio civile è celebrato in presenza del sindaco (o di un suo delegato) il quale legge gli articoli 143, 144, 147 del Codice Civile, riguardanti i doveri coniugali sanciti dall’unione. In seguito l’ufficiale dello stato civile pronuncia la frase “Vuoi tu…”, seguita dallo scambio degli anelli nuziali e dalla firma dei registri da parte dei novelli sposi e dei testimoni.
Spesso questa formula si rivela un po’ “sterile” poiché si riduce a una semplice lettura di articoli: il mio consiglio è quello di affidarvi a un celebrante che faccia le veci del funzionario comunale, il quale sarà comunque presente per la firma dei vari documenti.
Che si tratti di un matrimonio in Comune o altrove, il rito civile è un tipo di cerimonia più essenziale ma avete la possibilità di personalizzarlo con poesie, letture o gesti simbolici. Se volete evitare di ingaggiare un celebrante professionista, il matrimonio civile può essere anche officiato da un amico o da un parente purché sia maggiorenne e abbia i diritti civili e politici. Ciò conferirà al rito un tono più intimo e coinvolgente!
MATRIMONIO RELIGIOSO
Se invece siete proiettati sul matrimonio in chiesa, avrete bisogno sia dei documenti obbligatori per il rito civile, sia di quelli necessari per le nozze religiose. Si tratta del certificato di Battesimo, del certificato di Cresima, del certificato di stato libero ecclesiastico e dell’attestato di partecipazione al corso prematrimoniale. Inoltre, qualora desideriate un matrimonio religioso in una diocesi diversa dalla vostra, è necessario avere anche il “nulla osta” ecclesiastico, rilasciato dalla vostra parrocchia di appartenenza.
Ma cosa accade in caso di matrimonio misto quando un membro della coppia è ateo o di un altro credo? In questo caso il matrimonio religioso può essere celebrato in chiesa, secondo il rito cattolico e con la presenza di due testimoni, alle seguenti condizioni:
è fondamentale che la parte di religione cattolica (sposo o sposa) abbia ricevuto i sacramenti di Battesimo, Comunione e Cresima e che si dichiari pronta a non abbandonare la propria religione e a educare i figli alla fede cattolica;
lo sposo o la sposa non credente, oppure di un’altra religione, non è obbligato/a a convertirsi al Cristianesimo ma è chiamato/a a promettere di non ostacolare la fede dell’altro/a né l’educazione cattolica di eventuali figli e ad accettare e condividere i valori del matrimonio (unicità, esclusività, indissolubilità e fecondità).
Ricordate che, affinché un matrimonio in chiesa misto sia considerato valido, secondo il diritto in vigore nella Chiesa latina, occorre richiedere la licenza del Vescovo della diocesi in cui si celebra il rito: basterà rivolgervi al parroco della chiesa dove si terranno le nozze.

Nel corso della celebrazione del matrimonio in chiesa, c’è un dettaglio che non passa mai inosservato: il libretto messa che consente di seguire con più attenzione la cerimonia. In qualità di Ministri nel Sacramento del Matrimonio, spetterà a voi la scelta delle letture della Bibbia e della modalità con cui formulare il consenso.
La versione completa del libretto messa contiene:
· Riti di introduzione
· Memoria del Battesimo
· Prima Lettura
· Salmo Responsoriale
· Seconda Lettura
· Brano del Vangelo
· Promessa
· Benedizione degli anelli
· Benedizione nuziale
In particolare, la Prima e la Seconda Lettura del matrimonio vengono selezionate dagli sposi (rispettivamente dall’Antico e dal Nuovo Testamento) e durante la cerimonia, sono lette da due persone care scelte dalla coppia. Vi consiglio di scegliere con un certo anticipo chi svolgerà questo delicato compito, di modo che i diretti interessati abbiano il tempo di prepararsi al meglio.
Infine, non dimentichiamoci del matrimonio concordatario, riconosciuto sia dalla Chiesa Cattolica sia dallo Stato italiano. Esso, poiché viene celebrato con rito religioso da un ministro della Chiesa Cattolica e trascritto nei registri del Comune, ha anche effetti civili. Il suo nome trae origine dal Concordato Lateranense, l’accordo del 1929 stipulato tra lo Stato italiano e la Santa Sede, che ha introdotto il matrimonio concordatario tra quelli religiosi. In sostanza, consiste nel connubio tra matrimonio religioso e civile: al termine della celebrazione in Chiesa, infatti, il sacerdote legge gli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile.
Il parroco redige poi l’atto di matrimonio in doppio originale; uno degli atti deve essere inviato, insieme alla richiesta di trascrizione, al sindaco del Comune della città in cui ha avuto luogo la cerimonia, entro 5 giorni dalle avvenute nozze. Se l’atto di matrimonio è regolare, verrà trascritto dal sindaco e comunicato al parroco che riporterà la comunicazione ricevuta sul registro dei matrimoni in modo che tutto resti conservato nell’archivio parrocchiale. Al termine della procedura, i novelli sposi sono giuridicamente coniugati.
MATRIMONIO SIMBOLICO
Sempre più di tendenza, il matrimonio simbolico è una cerimonia informale che conferisce un tocco di romanticismo al rito laico, senza alcun vincolo religioso e giuridico. Questi tipo di cerimonia, inoltre, è il preferito dalle coppie che decidono di sposarsi in un Paese diverso dal proprio e può essere celebrato in qualsiasi luogo.
Non avendo valore legale, chi intende renderlo tale, deve sposarsi anche in comune, alcuni giorni prima, o in una location riconosciuta “casa comunale”. Molte coppie, per comodità, decidono di organizzare cerimonia e banchetto nuziale nello stesso posto ma ciò che più è importante, è che scegliate un luogo che parli di voi e della vostra storia d’amore.
Fra i riti simbolici più diffusi ricordiamo:
Il rito della sabbia: sposo e sposa hanno ognuno un recipiente di sabbia dai colori diversi, che verseranno in un unico contenitore più grande, simbolo della loro unione;
Il rito della luce: i due sposi accendono, ognuno con la propria candela, un cero posto in mezzo a loro (metafora dell’amore che alimenta un unico fuoco);
L’Handfasting, detto anche “rituale delle mani legate”: un rito diffuso in Irlanda e in Scozia: gli sposi incrociano le mani per formare il simbolo dell’infinito e l’officiante ha il compito di legarle con dei nastri colorati, a voler simboleggiare il loro legame;
Il Ring Warming (riscaldamento degli anelli): le fedi nuziali passeranno fra gli invitati, che le baceranno o le porteranno al petto in segno di buon augurio, prima di essere indossate dagli sposi;
Il rito simbolico della rosa, il più romantico di tutti: gli sposi si scambiano ognuno la propria rosa, donando simbolicamente la vita dell’uno all’altra. Dopodiché entrambe le rose vengono disposte su un tavolo, all’interno di un vaso, per l’intera durata della cerimonia.

Potete decidere di affidare il ruolo di celebrante a un professionista oppure a una persona a voi cara, che sia brava a gestire le proprie emozioni e a intrattenere gli ospiti. A mio parere, è meglio avvalersi di un celebrante professionista, capace di supportarvi nelle questioni più pratiche; qualcuno che vi incontri anticipatamente per poi creare un emozionante racconto della vostra storia da esporre durante il rito. Nel caso in cui abbiate scelto di integrare il rito simbolico alla lettura degli articoli per rendere il matrimonio legale, fate riferimento a quanto detto nel paragrafo dedicato al matrimonio civile.
Infine, per rendere la cerimonia ancora più toccante, prevedete interventi di amici, testimoni e/o parenti: in qualità di wedding planner, mi assicuro sempre che i contenuti delle promesse d’amore reciproche e i testi di ciò che diranno i loro cari giungano alla graphic designer senza essere intercettati dagli sposi!